Texas, 1934. Milioni di persone sono rimaste senza lavoro e la siccità ha distrutto le grandi pianure. Irrimediabilmente l’acqua si sta prosciugando e le tempeste di polvere e sabbia minacciano di seppellirli tutti. Uno dei periodi più bui della Grande Depressione, l’era del Dust Bowl, è arrivato come un’implacabile vendetta. In questo tempo incerto e pericoloso, Elsa Martinelli, una donna e madre coraggiosa, cerca in tutti i modi di salvare la sua famiglia e la fattoria dove vive, l’unica vera casa che abbia mai avuto. A un certo punto, però, come tanti suoi vicini, è costretta a fare una scelta angosciosa: andare a ovest, in California, alla ricerca di una vita migliore. Per dare un futuro ai suoi figli decide di partire, ma il viaggio è estenuante e difficile, e l’arrivo ancora di più: la situazione in California non è così facile come Elsa credeva.
Quest’esodo interno colpì allora non solo il Texas, ma anche altri stati come il Kansas e l’Oklahoma. Questi migranti interni vennero accolti in California con disprezzo e sentimenti razzistici, non diversi da quelli con cui si erano da sempre dovuti confrontare gli immigrati messicani, i cosiddetti «Oxies» come venivano spregiativamente chiamati i nuovi arrivati (termine che ricorda l’altrettanto spregiativo «Ossis», usato in Germania al momento della riunificazione verso gli abitanti della ex DDR). Infatti vennero subito messi in concorrenza con i lavoratori messicani, con il risultato che la paga di tutti divenne sempre più miserabile. K. Hannah descrive molto bene, anche se in termini romanzeschi, questo disumano sfruttamento tipico del capitalismo americano, e racconta anche di vari episodi, in gran parte storicamente verificati, di lotte di lavoratori finite in bagni di sangue.
In tutte queste lotte si distinse (anche se una repressione violenta lo annientò) il piccolo partito comunista americano ed in particolare la sua legione John Reed, dal nome del famoso giornalista statunitense che descrisse in «I dieci giorni che sconvolsero il mondo» la Rivoluzione d’ottobre.
«Venti di sabbia» è un ritratto indelebile dell’America e del sogno americano, visto attraverso gli occhi di una donna indomabile, il cui coraggio e sacrificio arriveranno a definire una generazione. K. Hannah è nata in California nel 1960 e ha raggiunto il successo mondiale con il romanzo «The nightingale», tradotto in 43 lingue, tra cui in italiano («L’usignolo»). Altri libri dell’autrice tradotti in italiano sono «L’estate in cui imparammo a volare», «Vola via», «Il grande inverno», «Come neve che cade». Per questo suo ultimo romanzo, il più politico di tutti, è stata violentemente attaccata dalla destra trumpista, che l’ha più volte accusata di essere una pericolosa comunista. Forse anche per questo è un libro assolutamente da leggere.