Ha vinto quello che viene definito l’Oscar europeo per volere imporre la pace. Ieri la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha ricevuto ad Aquisgrana il premio Carlo Magno, il “padre dell’Europa”. Il riconoscimento viene assegnato a chi si distingue per “un contributo significativo alla pace, all’unità e alla cooperazione in Europa”. Ma il discorso della presidente ha rilanciato l’idea di una pace armata, fondata sulla necessità di investire massicciamente nella Difesa e sull’emergere di un nuovo ordine internazionale.
Tra i precedenti vincitori ci sono: Winston Churchill, Angela Merkel, Bill Clinton, Papa Francesco e Zelensky. L’ultimo presidente della Commissione a ricevere il premio è stato Jacques Delors nel 1992, promotore del Mercato unico e pioniere dell’euro. “Un nuovo ordine internazionale emergerà prima della fine di questo decennio”, ha detto Von der Leyen ricevendo il premio, un medaglione d’oro e una pergamena, ribadendo che la necessità di investire in Difesa è sempre più urgente. “È tempo che l’Europa si rialzi – ha aggiunto la presidente della Commissione – credo che il prossimo grande progetto unificante riguardi la costruzione di un’Europa indipendente”. Ma non basta, Von der Leyen immagina un futuro (armato) oltre la Nato: “La priorità è sviluppare una nuova forma di Pax Europaea plasmata e gestita dall’Europa stessa”.
PER LA PRIMA VOLTA l’onorificenza è accompagnata da un premio in denaro: 1 milione di euro. Von der Leyen ha annunciato l’intenzione di destinare l’intero importo a favore dei bambini ucraini coinvolti nella guerra. Le motivazioni ufficiali per l’assegnazione del premio sono tre: la gestione efficace della pandemia di Covid-19, inclusa la campagna vaccinale; la risposta decisa all’invasione russa; l’impulso dato al Green Deal europeo. Il direttorio del premio non sembra aver dato peso allo scandalo Pfizergate, relativo all’acquisto dei vaccini negoziato direttamente dalla presidente della Commissione con il presidente della farmaceutica attraverso dei messaggini privati.
Nel 2022, l’Ombudsman europeo figura indipendente incaricata di tutelare i diritti dei cittadini nei confronti delle pubbliche amministrazioni o delle istituzioni europee – ha accusato la Commissione di “cattiva gestione”sul caso. Tra le cose non prese in considerazione dagli organizzatori del premio sembra non esserci l’attuale condizione del Green Deal, ostaggio della crisi automobilistica e quindi accantonato per fare spazio proprio al riarmo. Erano 700 gli invitati alla cerimonia, tra cui l’ex presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e il re Felipe di Spagna. Doveva partecipare anche il presidente Volodymyr Zelensky, insignito del Carlo Magno nel 2023, ma mercoledì sera ha annunciato che sarebbe tornato in Ucraina per seguire l’evoluzione della situazione a Sumy. Insistenti voci militari riportano un aumento della pressione delle truppe russe in diverse aree del fronte.
A tessere le lodi di Von der Leyen è salito sul palco anche Friedrich Merz, il cancelliere tedesco. “Henry Kissinger oggi non avrebbe più motivo di chiedersi chi chiamare per parlare con l’Europa: avrebbe chiamato Ursula”. Il cancelliere ha condiviso il messaggio di Von der Leyen, definendo l’Europa un “progetto di pace” e dichiarando che la Germania è pronta “ad andare avanti con tutta la determinazione”. Quindi, l’Europa deve essere abbastanza forte e armata da “ristabilire la pace nel nostro continente e garantire permanentemente la libertà”.
Per le strade di Aquisgrana si sono svolte sette diverse manifestazioni contro il premio. Da una parte, la rete “Contro la guerra”accusa Von der Leyen del “più grande accumulo di armi che l’Ue abbia mai visto”; dall’altra, diverse associazioni ambientaliste segnalano come la Commissione abbia perso la “bussola dei valori” rispetto agli obiettivi di una politica economica sostenibile e orientata ai diritti umani.
Tratto da il Fatto quotidiano del 30.05.25