Recentemente, presso il circolo Carlo Vanza, si è tenuto un incontro per ricordare e oserei dire onorare la memoria di Giorgio Bellini. Questo contributo vuole semplicemente portare una riflessione su come a volte si può ricordare una persona.

Nel caso di Giorgio, quello che amareggia, è il silenzio. È aver deliberatamente ignorato i suoi contributi, sia nel periodo storico degli anni 70/80, sia quelli successivi caratterizzati da un gran lavoro storico sul territorio e per il territorio, che hanno dato luce ad una esperienza lungimirante come la bottega di Gandria.

Ci sono molte persone più accreditate del sottoscritto per ricordare la figura umana e militante, ma all’incontro a Bellinzona, sono rimasto colpito dall’appello di Francesca Solari Bellini, la quale ha manifestato amarezza per come nei rarissimi casi si è parlato o citato della vita di Giorgio soltanto menzionando fatti di cronaca giudiziaria.

Infatti, l’unico media che ha dato notizia in Ticino della scomparsa lo scorso 30 novembre 2024, è stato il servizio pubblico RSI ricordandolo solo come un presunto terrorista. ([N.d.R.] i Quaderni Alternativi hanno pubblicato un articolo di Giairo Daghini sul nr. 53, Un ricordo di Giorgio Bellini.)

Di Giorgio si ricorda per essere stato associato al famoso Carlos anche se dopo arresto e carcerazione, è stato completamente prosciolto da quelle accuse. La riflessione verte proprio sul fatto che troppo spesso si fanno emergere aspetti legati alla giustizia, di arresti e incarcerazioni… ma mai di importanti contributi in vari momenti epici della storia di una persona.

L’aspetto umano, se non aderente ad una certa narrativa volta ad enfatizzare alcuni aspetti caratteristici dell’agire, viene meno. Soprattutto laddove si toccano aspetti contrastanti della storia. È solo giornalismo orientato ad alimentare una morbosa forma di voyeurismo  assai superficiale. Nel caso di Giorgio, l’opera di militante, in un periodo storico che possiamo solo sognarci rispetto all’apatico e assettico quotidiano, è stata assolutamente ignorata.

I media, presumo, si affidano solamente ad archivi di cronaca e fa più notizia e scalpore recuperare immagini e articoli forti come fu per i presunti legami in aree sovversive. Ricordare la militanza nel movimento antinucleare non è abbastanza accattivante, come neppure gli anni della ricerca di spazi autogestiti a Zurigo!

Ma neppure l’opera trentennale che lo ha visto incaricato dall’Università di Berna di dirigere in Ticino l’Inventario delle vie di comunicazione della Svizzera (IVS)1. In seguito, ha pubblicato un libro sulla strada del San Gottardo2 e condotto due ricerche importanti; la prima sulle strade in territorio ticinese nel periodo della Repubblica Elvetica, l’altra sulla costruzione delle strade cantonali in Ticino a partire dall’Ottocento3. Oppure, lo ha visto  attivo dal 2013, nella conduzione della Bottega di Gandria, nel 2023 anche insignita della chiocciola di Slow Food Ticino.

Di “cose” da dire su Giorgio Bellini ce ne sarebbero assai, ma si è preferito ignorare la statura di un uomo buono e pacato - assolutamente lontano dal concetto di lotta armata, come si è voluto far credere - e ben diverse sono le azioni dinamitarde volte a danneggiare cose ma non persone e finalizzate a controbilanciare i rapporti di forza tra stato (capacità di opporsi e repressione con arresti e manganelli) e movimento costituito da giovani e persone inermi unicamente mossa da ideali! Azioni per raggiungere la possibilità di mediare e trovare accordi come lo fu per il primo centro autonomo.

Spero che in un tempo non troppo lontano, figure dello spessore di Giorgio si potranno ricordare anche - come afferma un carissimo amico - passando dal diritto all’oblio per fatti giudiziari (discutibili) ed esaltare l’essenza della loro umanità e dei loro contributi. Un docufilm chissà, sarebbe un lavoro  più che apprezzabile e auspicabile. Per recuperare e ripercorrere quelle strade che, a ben vedere, sono le vie delle genti.

 


1. L’inventario delle vie di comunicazione storiche della Svizzera IVS
2. La strada cantonale del San Gottardo storia e storie della Tremola dall'Ottocento ai giorni nostri, Giorgio Bellini, Edizioni Arca, 1999, 216 pp
3. Le strade del Canton Ticino. Le vie di comunicazione dall'Ottocento al secondo dopoguerra, Giorgio Bellini, Fontana Edizioni, 2016, 224 pp