Mancano poche settimane alla Pasqua. Benjamin Giezendanner, consigliere nazionale, sta pensando di venire in Ticino per far visita al padre Ulrich, già consigliere nazionale a sua volta, nella villa del Gambarogno. Un bicchiere di rosso sotto la pergola e un tuffo in piscina sono una bella prospettiva. “Giezi junior”, come viene soprannominato in Argovia, ne parla con la moglie Jasmine. Andiamo in Ticino, ma ci saranno le solite code al Gottardo, che noia. Genau, risponde Frau Giezendanner. È così che al giovane UDC, ammiratore di Blocher, più a destra del papà, erede della ditta di trasporti (213 camion e 280 collaboratori) e del seggio in Parlamento, viene l’idea di presentare una mozione che invita il Consiglio federale a garantire l’apertura invernale della strada del passo del San Gottardo. Così a Pasqua il traffico si snellisce. 

“Giezi junior” è avvezzo alla linea dura: ha votato contro il congedo paternità, perché lo ritiene un lusso. Pensa che gli asili nido debbano essere solo privati, gestiti secondo il criterio della domanda e dell’offerta. Propone di far pagare ai ciclisti, con una vignetta, le piste ciclabili. 

La mozione per l’apertura invernale del passo ha successo: viene firmata da 60 deputati, fra cui molti ticinesi. Simone Gianini, che non brilla per ottimismo, prevede che ci sia il rischio concreto di veder chiuse le due gallerie ferroviarie e quella stradale: così saremmo isolati, sostiene. Non firma invece Piero Marchesi, collega di partito di Giezendanner: forse era irraggiungibile oppure ha avuto un attimo di lucidità. In compenso sostiene il falco UDC il socialista Bruno Storni, nientepopodimeno che presidente dell’Associazione Traffico Ambiente (ATA), la quale da decenni promuove il trasporto pubblico invece di quello privato motorizzato. Diamine, cosa è successo al compagno Bruno, che lascia basiti tutti gli ambientalisti? Mistero! Anche perché, dopo aver firmato la mozione, ha incoraggiato i turisti a utilizzare il treno per venire a sud. 

La proposta di Giezendanner è una boiata pazzesca! Sotto la cupola di palazzo capita di sentire proposte strampalate, ma questa è nella top ten. Intanto, d’inverno, di regola, non ci sono colonne al San Gottardo; quindi che senso ha tenere aperto il passo? Solo a Pasqua potrebbe esserci qualche interesse. Il Consiglio federale aveva già definito impraticabile il progetto nel 2022. L’Ufficio delle strade nazionali ipotizza che i costi potrebbero ammontare a circa 300 milioni di franchi per la costruzione di gallerie e di ripari. Giezendanner propone di realizzare una nuova strada verso il passo partendo dall’uscita di Wassen: le spese quindi si moltiplicherebbero! Poi ci sarebbero i costi di esercizio, tenuto conto che sul passo possono ammassarsi anche dieci o dodici metri di neve. Infine c’è il maltempo: nebbia e tormenta sul passo possono essere terribilmente minacciose. Questi sono solo alcuni aspetti tecnici che renderebbbero improponibile l’operazione.

Più importanti sono gli aspetti politici. Pro Alps, ex Iniziativa delle Alpi, ha definito la proposta “semplicemente assurda, estremamente problematica in termini di politica dei trasporti, climatica e costituzionale”. Il traffico attraverso le Alpi deve rispettare l’articolo 84 della Costituzione federale che afferma: “La capacità delle strade di transito nella regione alpina non può essere aumentata”. È evidente che l’apertura di una nuova strada equivale ad aumentare il transito, come è dimostrato scientificamente.

Inoltre ci sono l’aspetto ambientale e la protezione delle Alpi. Il traffico crescente mette sotto pressione la natura e condiziona la biodiversità, sempre più in pericolo. “Tonnellate di microplastiche – scrive Pro Alps – prodotte dall’abrasione degli penumatici vengono trasportate anche nelle valli montane più remote. Le strade frammentano aree preziose. Gli habitat di persone, animali e piante sono qindi gravemente compromessi. Il traffico, inoltre, riscalda il clima e mette a rischio le Alpi come riserva d’acqua”.

Il dettato dell’Iniziativa delle Alpi, accettata dal popolo nel 1994, non è ancora rispettato. Passano troppi camion attraverso le Alpi. I dati dell’Ufficio federale dei trasporti (UFT) confermano la tendenza negativa: la quota di mercato della ferrovia è scesa da oltre il 72% nel 2023 a poco meno del 70% l’anno scorso. È necessaria e urgente un’inversione di rotta. Pro Alps invita le autorità svizzere ad avere più coraggio. “Quest’anno è prevista la revisione della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP), uno strumento chiave della politica di trasferimento. Questa deve essere applicata appieno nell’ambito dell’accordo sul trasporto terrestre.” 

Se si vuole alleggerire il traffico attraverso il San Gottardo bisogna intensificare il trasbordo delle merci sulla ferrovia e aumentare i treni navetta. Altro che l’apertura di una nuova inutile e dannosa via di transito stradale sulle Alpi!


Tratto da Naufraghi
del 27.03.25