Quindi una specie di armata Brancaleone. A poco a poco però la verità sta venendo a galla, anche se il Partito repubblicano, sempre ancora schiavo di Trump (che controlla il GOP come Blocher controlla l’UDC) sta facendo il possibile e l’impossibile per evitare che si capisca veramente cosa è capitato e soprattutto cosa era stato pianificato. La commissione di inchiesta della Camera (al Senato i Repubblicani sono riusciti a bloccare il tutto), anche se non può riunirsi in forma bipartisan per l’ostruzionismo repubblicano, sta portando alla superficie dettagli che sempre più ricordano i golpe tipici delle nazioni latino-americane.

È oramai evidente che il personaggio centrale nella pianificazione è stato Steve Bannon, il peggio del peggio tra i trumpisti più aggressivi, con la collaborazione di diversi avvocati, tra cui il famigerato Rudy Giuliani (ex sindaco di New York), di alcuni importanti collaboratori diretti del Presidente Trump e di diversi deputati repubblicani membri della Camera. Questo stato maggiore dell’estrema destra aveva preparato un piano molto dettagliato al cui centro stava il tentativo di convincere – e se necessario di costringere con la forza – il vicepresidente Pence, in quanto Presidente del Senato, di rifiutare la ratifica dei voti elettorali di alcuni Stati nella seduta prevista appunto per il 6 gennaio. Questo avrebbe permesso ai Repubblicani di invocare una clausola dell’Art. 2 della Costituzione, secondo cui nel caso che nessun candidato ottenga la maggioranza, il compito di eleggere il Presidente passa alla Camera, dove però non votano i singoli deputati bensì le delegazioni dei 50 stati, di cui una maggioranza era controllata dai Repubblicani. Il golpe quindi in realtà è fallito per un soffio. E ricorda molto quanto è stato fatto in Bolivia contro Evo Morales e in Brasile contro Dilma Rousseff.

Forse non tutti i nostri lettori si ricordano che Steve Bannon era stato ospite per alcuni giorni, con enorme clamore mediatico, nella villa di Tito Tettamanti, che quasi settimanalmente dalle colonne del CdT ci fa la predica su come dovrebbe funzionare una democrazia!