Utile ricordare, perché forse molti l’hanno dimenticato, che alcuni anni fa prima di andare apparentemente in pensione, lo stesso Ermotti aveva proclamato urbi et orbi che era ora che il Consiglio Federale, il Parlamento e tutta la politica la smettessero di voler regolare il settore bancario perché non ne aveva assolutamente bisogno… L’altra sua uscita famosa a quei tempi era stata quella delle lodi sperticate al precariato, che secondo lui era il sistema nettamente più adatto a quanto richiede l’economia.
Annunciando l’assorbimento totale di Credit Suisse, egli ha anche “confessato” che era dal 2016 che UBS stava pensando d’acquistarla… La crisi di CS è quindi arrivata a pennello, in modo che UBS ha potuto comprarla per un piatto di lenticchie, il valore effettivo di CS era difatti probabilmente almeno una decina di volte superiore ai 3 miliardi pagati, oltretutto con garanzie per centinaia di miliardi da parte della Confederazione.
Non stupisce quindi che UBS stia facendo guadagni miliardari, con il valore azionario che schizza alle stelle, anche perché è ben noto che gli azionisti sono molto contenti quando ci sono dei licenziamenti, perché così sanno che i costi diminuiranno e che quindi aumenterà quanto loro riceveranno quale compenso per le loro azioni. Dopo i 3000 licenziamenti annunciati per la Svizzera (dei prepensionamenti, delle “dimissioni volontarie”, etc. non si è parlato) ed il piano di risparmio globale di 29 miliardi (10-15.000 licenziamenti all’estero?), l’azione UBS è aumentata del 5%: questo è il capitalismo, bellezza!