È anche conosciuto che una delle attività dei superricchi che inquina maggiormente è l’uso massiccio di voli con jet privati: c’è chi lo fa per affari, c’è chi lo fa soprattutto per passare da un evento all’altro del jet set, c’è chi lo fa addirittura per andare dal dentista o dal medico di sua preferenza in un’altra città. Da più parti si reclama quindi da parecchio tempo ad alta voce di proibire questo tipo di grande inquinamento “da divertimento”. Al parlamento nazionale è stato ultimamente discussa, dopo la bocciatura popolare del 2021, la revisione della legge sul CO2, rielaborata su basi meno “controverse”. La proposta era già di per sé abbastanza blanda: è stata ulteriormente indebolita durante le discussioni parlamentari.

Scalpore ha fatto la decisione dei Verdi liberali il cui voto è stato decisivo per far bocciare la proposta di introdurre una tassa sui voli di jet privati. L’importo sarebbe stato compreso tra 500 e 3000 franchi per ogni volo in partenza dalla Svizzera. Che i Verdi liberali fossero molto più liberali che verdi lo si sapeva da un pezzo. Ma che si battessero contro una richiesta, di per sé abbastanza moderata, tipicamente ecologista a proposito dei voli di jet privati e d’affari, non se l’aspettava veramente nessuno. Come si dimostra anche in Ticino, i Verdi liberali stan diventando sempre di più un’appendice insignificante del partitone borghese.