La scelta sembrava più che naturale, a maggior ragione in un contesto in cui il PS ama parlare di «unità di sinistra», la GISO si descrive come una forza radicale di alternativa e altre piccole realtà hanno fatto di Marx il loro pane quotidiano. In agosto ci siamo quindi premurati di inviare degli inviti a tutti i partiti e le associazioni di sinistra in Ticino, sperando di creare una dinamica costruttiva. Poveri illusi! 

Come ci sbagliavamo! Tra chi non ci ha cagati manco di striscio bisogna annoverare in primis i vertici del PS, della GISO e del PC: a nulla è valso inviare cordiali inviti personali anche ai loro capoccia, dopo aver ingenuamente pensato che i nostri primi messaggi ai rispettivi partiti fossero finiti nello spam. Fabrizio Sirica, Laura Riget, Yannick Demaria e Max Ay non si sono neanche degnati di rispondere, figurarsi poi di trasmettere gli inviti alla base dei loro partiti. 

Ma il bello doveva ancora venire. In ottobre, il PS ha annunciato a sua volta una sua formazione politica, che putacaso ha luogo il sabato mattina dalle 10 alle 12 (come la nostra), alle stesse identiche date o a date ravvicinate rispetto alle nostre, e che come primo tema aveva «Le fondamenta economiche del socialismo»(!). Risultato? Il pugno di socialisti che è venuto ai nostri appuntamenti era informato tramite i nostri Quaderni. A pensar male si fa peccato, ma qui l’impressione è che qualcuno nelle alte sfere del PS abbia deciso di occupare la base con altre attività parallele per non correre il rischio che qualcuno partecipasse ai nostri cicli di formazione…

A questo punto vien da chiedersi: ma di quale «unità di sinistra» parlano i vertici del PS? Quella solida e duratura costruita sull’incontro e lo scambio di idee? O quella a scadenza quadriennale, usata dal fratello «grande» per sfruttare i voti dei fratelli «piccoli» e tenersi ben saldo il cadreghino?