Però è evidente che non è solo lui ad affamare il mondo. Il tema è stato trattato molto bene ed in profondità da Alberto Negri, uno dei maggiori esperti del settore, in un lungo articolo apparso nel Manifesto (20 luglio 2023). Egli dimostra che la produzione mondiale di cibo è aumentata e che le riserve globali di cereali attualmente sono superiori di 1/3 rispetto a quanto è necessario per nutrire tutti. E questo nonostante le guerre e i cambiamenti climatici.
Un indicatore di quanto in realtà sta capitando arriva però dal mercato del frumento di Parigi, la più grande borsa di cereali in Europa. Nel 2018 ca. 1/4 dei contratti alimentari che venivano lì stipulati erano di natura speculativa. Oggi sono i 3/4. Questo significa che con questi contratti, più alta è la richiesta, perché aumenta la fame, più sale il prezzo e quindi i guadagni. La conclusione di Alberto Negri è molto chiara: la domanda e l’offerta non sono più i principali arbitri del prezzo, ma la speculazione dei fondi alimentari predatori. Sono loro, oltre a Putin, dice Olivier De Schutter, relatore speciale dell’ONU sulla povertà estrema, che scommettono sulla fame. I silos sono pieni, ma la lotta per il profitto sempre più alto ne impedisce un uso razionale.