Che il tutto sia nell’interesse delle casse malati lo si dovrebbe aver capito anche dalla incredibile, minuziosa, asfissiante pubblicità che si è riversata anche in tutti i socials: pubblicità sicuramente non pagata dai politici che si occupano di sanità. Grande pubblicità poi nei nostri media, con in bella mostra le facce di nove dei dieci parlamentari ticinesi (mancava giustamente solo il bravo Bruno Storni), che all’unisono dicevano di votare Sì. Ad accompagnare i parlamentari leghisti, UDCfoli, il capobastone Regazzi e camerati simili c’era purtroppo anche Greta Gysin. E sì che il referendum contro EFAS è stato lanciato dai sindacati e lei, almeno ogni tanto, si ricorda di essere anche un po’ sindacalista. Molti elettori rosso-verdi si son perciò chiesti: ma Greta, con chi stai? È vero che alle prossime elezioni mancano ancora tre anni, ma certe cose non si dimenticano poi tanto facilmente.
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Greta, ma con chi stai?
Chiunque si sia occupato seriamente del contenuto del progetto di “Riforma” della LAMal chiamato EFAS ha capito che si tratta di un grande imbroglio, che serve solo a dare tutto il potere alle casse malati e che almeno a medio termine (come ha addirittura detto anche il Consiglio di Stato ticinese) farà ancora aumentare i premi, perché il costo dei trattamenti di lunga degenza passeranno dallo stato ai cittadini che pagano i premi di cassa malati.