Il Consiglio Federale propone al Parlamento di mettere in pratica velocemente quanto era già stato deciso nel controprogetto indiretto, a cui però il popolo aveva preferito l’iniziativa popolare. Questa, oltre agli investimenti per aumentare il numero di infermiere che vengono formate come previsto nel controprogetto, esigeva soprattutto chiari miglioramenti per quanto riguarda le condizioni di lavoro, sia salariali, che rispetto al numero di personale che deve essere presente in ogni reparto. Difatti oggi, dopo una dozzina d’anni quasi la metà delle infermiere ha abbandonato la professione a causa delle condizioni di lavoro inaccettabili. Voler risolvere il problema semplicemente aumentando il numero delle infermiere che vengono formate è un po’ come svuotare il mare con il classico cucchiaino. Il testo dell’iniziativa popolare prevede che entro 18 mesi il Consiglio Federale, con relative ordinanze, deve prendere le prime decisioni per migliorare queste condizioni di lavoro.

Ora però il nostro Governo ha semplicemente dato mandato all’Ufficio Federale della Sanità (UFAS), conosciuto per non essere un fulmine di guerra per quanto riguarda la rapidità nel trovare delle soluzioni, di studiare come si possa affrontare questo problema. Questo è ciò che si chiama «buttare la palla in corner».

L’Associazione Svizzera delle Infermiere (ASI) ha reagito con rabbia a questa tattica dilatoria del Consiglio Federale. È anche ora che i sindacati, che sui temi ospedalieri hanno purtroppo dormito negli anni passati, si diano una mossa e riprendano a far pressione, affinché si affronti immediatamente e seriamente il problema delle condizioni di lavoro del mondo infermieristico.