L’azienda, proprietà della Confederazione, con il 51% delle azioni, distribuisce quindi un bel gruzzolo.
Per la Confederazione è ciò che conta: un bilancio positivo. Gli azionisti sorridono e incassano miliardi… che, senza privatizzazione, sarebbero andati alle casse statali!
Sulla qualità del servizio non c’è molta attenzione e praticamente nessuna vigilanza da parte del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC). Così può capitare che in val Onsernone vengano spenti i ripetitori per manutenzione senza avvertire gli abitanti e lasciandoli senza collegamenti telefonici per ore. Quando si fa notare il caso, l’azienda risponde che per i quattro gatti che vivono in valle non è un problema. Irrilevante, per Swisscom, il fatto che in valle sia attivo anche un medico che ha ben quattro turni di picchetto: medico di valle, servizio senior del SALVA (il servizio ambulanza di Locarno e Valli), servizio MSIL (Medico specializzato in ispezioni legali) e Medico responsabile per il DIM (Dispositivo incidenti maggiori). Il medico deve minacciare di denunciare penalmente Swisscom per evitare che il disservizio si ripeta.
Gli abbonati a Swisscom insoddisfatti non si contano.
C’è anche chi ha perso più di quattro ore con l’Helpdesk senza riuscire a risolvere un problema tecnico piuttosto banale. Ma la colpa è sempre degli utenti, che non capiscono e non sanno destreggiarsi nell’ingarbugliato sito web dell’azienda. (MySwisscom).
La verità è che negli ultimi anni Swisscom fa scelte discutibili, che niente hanno a che vedere con il servizio pubblico: ha investito miliardi in Italia (8 miliardi per acquisire Vodafone), ha preso multe salate in Svizzera (71,8 milioni per violazione della legge sui cartelli) e ha trasferito all’estero alcuni contact center, per esempio in Bulgaria e Polonia. L’esperto di telecomunicazioni di “Moneyland” è critico perché gli operatori all’estero costano meno ma non conoscono la Svizzera: “È possibile che masse di clienti migrino verso altri fornitori a causa di questa esternalizzazione”.
Gli obiettivi strategici fissati dal Consiglio federale per Swisscom sottolineano che l’azienda “opera in funzione della clientela” e che “conquista la fiducia dei collaboratori tramite il suo stile gestionale”. Però – afferma il DATEC – “la Confederazione non ha nessuna influenza sull’attività operativa di Swisscom”. Una proprietaria muta, cieca e sorda, come le tre scimmiette.
Come si fa a non avere nostalgia delle vecchie PTT?