Anche se non è mai stato detto ad alta voce, sembra però assodato che in occasione delle dimissioni di Marina Carobbio dal Consiglio degli Stati, il PLRT è stato fortissimamente contrario ad un’elezione complementare per sostituirla, perché molto probabilmente il suo candidato Farinelli avrebbe vinto, e allora Natalia Ferrara sarebbe subentrata in Consiglio Nazionale, mettendosi in pole position per le elezioni di ottobre.

La dirigenza PLRT dà ad ogni modo per sicura l’elezione di Farinelli agli Stati in ottobre; quindi, si è pensato bene di non correre rischi inutili. Natalia Ferrara non è ben vista da parte di molti caporioni dell’ex Partitone perché ogni tanto prende delle posizioni un po’ di “sinistra”, ciò che dà fastidio: dopo l’estromissione manu militari di tutti gli esponenti radicali, questi caporioni pensavano di essere un po’ più tranquilli da questa parte. Che però Natalia non sia veramente di sinistra l’ha dimostrata in occasione dei commenti da lei fatti dopo la conferenza stampa di Ermotti, il quale ha trionfalmente annunciato che, almeno ufficialmente (vedi commento separato sull’ottavo Consigliere Federale), i licenziamenti di UBS dopo l’assorbimento di CS sarebbero stati “soltanto” 3000.

Come co-presidente dell’associazione svizzera degli impiegati di banca molti si aspettavano che almeno protestasse violentemente. Il tono invece è stato quello di dire “temevamo il peggio, in fondo non è andata così male”. Probabilmente le migliaia di licenziati, prepensionati ed altri spinti “gentilmente” verso le dimissioni volontarie, ecc. ecc. non l’avranno molto apprezzato.