Tutto ciò si sta confermando alla grande anche per quanto riguarda la guerra in Ucraina: già nell’ultimo Quaderno avevamo parlato dei ricchi russi e ucraini che stanno festeggiando assieme a Dubai (Nababbi russi e ucraini a braccetto a Dubai, Q48). Il tutto è ora confermato da un’attenta analisi pubblicata non da un blog della propaganda filorussa, ma addirittura dal quotidiano Wall Street Journal e ripresa (22.02.2024) dal Fatto Quotidiano.

Negli ormai più di due anni di guerra, l’industria della difesa USA e quella dell’energia hanno registrato un notevole incremento in termini di ordini di armi, munizioni, ma anche d’apporto energetico. Spesso questi ordini arrivavano dagli alleati europei, che di fronte alla necessità di riarmare ed aiutare Kiev, non hanno a disposizione né le armi né l’energia e spesso neanche i finanziamenti. A proposito di quest’ultimi, si noti come recentemente l’UE ha deciso di tagliare di quasi 5 miliardi i fondi alla ricerca (programma Horizon) per dedicarli al riarmo dell’Ucraina.

Secondo i dati pubblicati dalla Federal Reserve, negli ultimi due anni la produzione industriale statunitense nei settori di spazio e difesa ha visto un aumento di quasi il 20%, mentre dalle stesse fonti, confermate da alcuni funzionari dall’amministrazione Biden, risulta che più dei due terzi dei miliardi di dollari stanziati dagli USA in sostegno a Kiev rientrano negli Stati Uniti e spingono al rialzo i profitti del settore dell’armamento e dell’energia. È questa una ragione supplementare per Biden di sostenere a spada tratta, nonostante i dubbi e le opposizioni del Congresso, ulteriori aiuti finanziari a Kiev, in quanto ad approfittarne sono soprattutto industrie che hanno la loro sede in stati (soprattutto Arizona e Pennsylvania) molto importanti per i Democratici in vista delle elezioni di novembre, in quanto la loro perdita potrebbe significare un passo fondamentale verso la vittoria di Trump.

Come sempre quindi le due ragioni principali per fare una guerra sono d’una parte i guadagni molto lauti fatti dall’establishment economico capitalista e dall’altra i calcoli politici di chi è al potere o vuole arrivarci. Ma a morire sono sempre e solo i poveracci.