Venerdì 1° marzo 2024 alle 18.15
presso la Biblioteca cantonale, Palazzo Morettini, Locarno
Il Gruppo culturale della sinistra del Locarnese e Valli organizza una serata sul tema
TICINESI NELLA RESISTENZA AL FASCISMO 1943-1945
La lotta partigiana in Val d’Ossola
Relazione di Sonia Castro
Il ruolo e la figura di Gaby Antognini
Relazione di Yvonne Pesenti
«Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono imprescindibili.»Bertolt Brecht
A ridosso della nostra frontiera, la lotta di Resistenza iniziò subito dopo l’armistizio del 1943 e maturò con la Repubblica partigiana dell’Ossola, istituita nel 1944 da un gruppo di intellettuali partigiani che riuscirono a ripristinare la democrazia per soli “43 giorni di libertà”. Al ritorno dei nazifascisti, la Giunta ossolana si prodigò affinché la popolazione in pericolo si mettesse in salvo. Dalla sola Val d’Ossola furono circa 35.000 le persone che passarono il confine. La lotta partigiana continuò nelle valli e con la battaglia dei Bagni di Craveggia rischiò di sfociare sul suolo ticinese dove molti partigiani furono costretti a ripiegare. Il Cantone Ticino, nonostante la ritrosia delle autorità locali, ebbe un ruolo rilevante sia per le attività di spionaggio sia per l’appoggio alla Resistenza. Lodevole fu il coraggio di alcuni ticinesi che, rischiando talvolta di oltrepassare i limiti consentiti dalla legge, si impegnarono di persona nel dare sostegno ai fuoriusciti e ai profughi italiani.
Da ricordare, proprio dentro questo contesto, il ruolo e la personalità di Gaby Antognini (1910-1988). Militante comunista e antifascista, spese tutta la vita per difendere le persone più deboli e i diritti delle minoranze, in particolare quelli delle donne. Il suo impegno fu inesauribile e caratterizzato da uno straordinario spirito di tolleranza e di solidarietà. Presenziò assiduamente alle attività del suo partito, alle manifestazioni della sinistra, alle attività del Consiglio comunale, alle istanze dei gruppi femministi, alle iniziative culturali e di volontariato sociale fino a pochi giorni prima del decesso. Negli anni del fascismo italiano e della Resistenza, divenne un punto di riferimento non solo per i partigiani che si muovevano con il suo aiuto sulla linea di confine ma anche per chi fuggiva dagli inospitali campi di internamento in cui molti fuoriusciti italiani venivano segregati.
Sonia Castro, storica e ricercatrice. Autrice di uno studio su Istituzioni, idee, movimenti politici nell‘Europa contemporanea. Insegna all’USI e al DFA della SUPSI. Tra i suoi ambiti di ricerca troviamo: la storia dell’antifascismo in Svizzera, la storia dell’emigrazione italiana in Svizzera e la didattica della storia. Yvonne Pesenti Salazar, studiosa di storia e di lettere. Personalità attiva nell’ambito della cultura della Svizzera italiana. Già direttrice della redazione italiana del Dizionario storico della Svizzera. Ora Presidente dell’Associazione Archivi Donne Ticino e della Società Dante Alighieri di Lugano. La serata sarà condotta da Stefano Vassere, direttore delle Biblioteche cantonali |