Il 24 novembre 2024 i cittadini svizzeri saranno chiamati a votare su una riforma del finanziamento della salute, conosciuto con la sigla EFAS, ossia il cosiddetto finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e ospedaliere.

In realtà la riforma contiene altri aspetti molto importanti: sulla cessione di competenze dai cantoni alle casse malati per la politica sanitaria, l’aumento dei premi della cassa malati, la libera scelta del medico di famiglia e dello specialista, il trasferimento di poteri dal corpo medico alle casse malati.

Ecco di seguito una sintesi della situazione. Nella prima colonna è riassunta la situazione attuale; nella seconda, come sarebbe se il progetto EFAS fosse accolto in votazione popolare; nella terza come potrebbe essere con una riforma che privilegerebbe un vero servizio pubblico in campo sanitario.

Come si può constatare con la riforma EFAS nessuno dei possibili miglioramenti chiesti dalle forze progressiste in questi anni sarebbe accolto. Anzi. È proprio il contrario che succederebbe.

 

Aumento dei premi

Secondo il Consiglio federale l’onere finanziario tra le casse malati e i cantoni non dovrebbe cambiare. Questa affermazione è contestata, per esempio da Raffaele de Rosa, secondo il quale il cantone Ticino dovrebbe sborsare 80 milioni supplementari all’anno (Corriere del Ticino del 9.9.2024). Poi, le casse malati saranno chiamate a finanziare una gran parte delle spese di cura di lunga durata (case per anziani e aiuto domiciliare), oggi a carico dei Cantoni. Ciò comporterebbe un aumento dei premi per le famiglie.

Più competenze alle casse malati a scapito dei Cantoni

La riforma prevede il trasferimento di molte competenze in materia sanitaria dal Cantone alle casse malati. Ad esempio, i contributi del cantone non verrebbero più versati direttamente agli ospedali, bensì a un fondo gestito dalle casse malati. Ci sarebbero pure pressioni per il trasferimento di una parte consistente dell’attività ospedaliera in altri cantoni.

In pericolo la qualità delle cure. Prevale il parere delle casse malati a scapito di quello del corpo medico

Il rischio è concreto che saranno sempre più le casse malati a decidere se un intervento deve essere fatto a livello ambulatoriale oppure in forma stazionaria (con ricovero in ospedale). A prevalere saranno gli aspetti finanziari, a scapito di quelli medici. Ciò comporterebbe anche il rischio di dimissioni premature dei pazienti. Ci sarebbero pure pressioni sugli assicurati da parte delle casse malati per passare ai modelli di “reti di cura”, che comportano la rinuncia a scegliere il medico di famiglia e gli specialisti.

Se malauguratamente il modello EFAS dovesse essere accolto assisteremo ad una vera e propria privatizzazione del sistema di finanziamento delle cure sanitarie. Daremo più potere alle casse malati, a scapito dei Cantoni e del corpo medico; daremo la preminenza agli aspetti finanziari rispetto alla qualità delle cure, e avremo infine un ulteriore aumento dei premi della cassa malati.