Il Consiglio Federale ha recentemente fatto delle proposte, parecchio modeste, su come concretizzare la seconda parte dell’iniziativa “Per cure infermieristiche forti”, accettata a grande maggioranza dal popolo svizzero ormai più di due anni fa.
Questa parte prevede una serie di miglioramenti delle condizioni di lavoro, ciò che è assolutamente necessario perché attualmente dopo 10-12 anni circa la metà degli/delle infermieri/e abbandonano la loro professione a causa delle condizioni quadro non più accettabili. Senza queste modifiche, diventa molto aleatorio cercare di risolvere il problema della sempre più grave mancanza di infermieri/e soltanto formandone di più, come si è fatto sinora.
Le proposte del Consiglio Federale sono molto moderate: una piccola riduzione dell’orario di lavoro massimo (da 50 a 45 ore settimanali), possibili aumenti salariali non ben definiti, obbligo di un contratto collettivo.
Queste proposte sono state sottoposte a consultazione ed hanno suscitato reazioni molto contrastanti. L’UDC naturalmente rifiuta ogni miglioramento della situazione degli/delle infermieri/e, perché ciò potrebbe far aumentare i costi e quindi i premi di cassa malati (naturalmente nascondendo che si potrebbero diminuire rendendoli proporzionali al reddito).
I partiti borghesi si perdono nel solito bla bla, la sinistra reclama per le proposte insufficienti, in particolare perché manca qualsiasi accenno alla richiesta principale del mondo infermieristico: cioè, che si fissi un numero minimo di infermieri/e professionisti/e che devono essere presenti sui reparti, variabile naturalmente a dipendenza del tipo di pazienti ospedalizzati. Questo perché ancora più che il salario insufficiente, a tormentare gli/le infermieri/e è il numero insufficiente di loro presenti sui reparti, ciò che li/le sottopone ad uno stress insopportabile. L’associazione mantello dei padroni degli ospedali (H+) si scatena invece contro tutte le proposte del Consiglio Federale, in particolare contro l’obbligo di un contratto collettivo. E naturalmente rifiuta ogni altro miglioramento, che sarebbe secondo lorsignori “insopportabile”.
Insopportabile per le persone comuni e soprattutto per i pazienti è invece il fatto che la mancanza di infermieri/e diventa ogni giorno più acuta ed a soffrirne è naturalmente la qualità delle cure. Ma questo interessa molto poco all’UDC e ai padroni degli ospedali.